22 luglio 2008

L'A.I.A. FIRENZE visita il carcere di Sollicciano

Sabato 12 Luglio la Sezione AIA di firenze si è recata all'istituto Penitenziario di Sollicciano accompagnata dal Presidente Paolo Tepsich e dal vicepresidente Silvano Torrini, la rappresentativa calcistica della "Giacinto Zoli" (già vincitrice del torneo intersezionale della Toscana "Emanuele Aulisa") dove ha incontrato la squadra di calcio composta da detenuti del Penitenziario di Sollicciano, "Il Varco", che prende appunto il nome dell'associazione del volontariato che da quattro anni ha aderito al progetto Consport. Il risultato finale ha visto imporsi la Giacinto Zoli per 6-3 (Schilirò mattatore con quattro reti all'attivo) rispondendo così alla sconfitta (4-2) rimediata nella prima gara: il direttore di gara Romei è stato coadiuvato da Fabbri e da Claudia Frollo, assistente internazionale di calcio femminile. Della delegazione hanno fatto parte anche l'arbitro di Serie A Nicola Pierpaoli, in veste di calciatore, e l'assistente Cristina Cini, unica presenza italiana alle olimpiadi di Pechino. Una bellissima iniziativa alla quale la Giacinto Zoli ha risposto al gran completo e con una partecipazione incredibile che ancora una volta denota l'attenzione e l'interazione dei fischietti fiorentini con il tessuto sociale cittadino: "Abbiamo voluto rinnovare l'adesione a questo importante progetto per il quale, ci auguriamo, la nostra partecipazione possa rappresentare un fattore importante: è stata una bella giornata di sport e solidarietà" - ha commentato Paolo Tepsich, presidente della Giacinto Zoli; alle sue dichiarazioni fanno eco quelle di Giuseppe Mancini, presidente dell'associazione di volontariato Il Varco, che dal 1993 opera con finalità tese al reinserimento nel tessuto sociale dei detenuti: "Un progetto apprezzato e funzionante: c'è un ricambio all'interno di una rosa di persone che registra molti caratteri particolari; noi utilizziamo lo sport come leva ed a questo accostiamo molte altre attività che ci permettono di lavorare sulla formazione del carattere di persone che nella loro particolarità di carattere hanno anche la consapevolezza che un piccolo errore può costargli l'intero progetto". Attenzione e sostegno soprattutto dal Comune e dalla Provincia di Firenze, come confermato dal direttore del Penitenziario, il dott. Oreste Cucurri: "C'è molta collaborazione con le istituzioni: ogni attività trova sempre il sostegno degli enti della città e della provincia di Firenze, così come della regione Toscana: nel particolare fa piacere aver inaugurato queste iniziative con la sezione AIA di Firenze". Sulla stessa linea il dott. Francesco Salemi, comandante del Penitenziario: "C'è un ottimo rapporto con tutti gli enti e le istituzioni di Firenze, in particolare con l'assessore Lucia De Siervo, che ci permettono dunque di non divenire un ambiente che fa stato a sè, ma piuttosto che ha interazione con tutte le istituzioni esterne ed è unico nel suo genere: è positivo, perchè denota l'attenzione della Città di Firenze e delle istituzioni (comprese quelle sportive) nei confronti dell'ambiente penitenziario e dell'esecuzione penale. un'attenzione che contribuisce alla realizzazione del principio costituzionale guida che è la rieducazione del reo". Ed il calcio nel raggiungere questo obiettivo può essere una forza motrice, come conferma il dott. Pietro Masciullo, responsabile della Sicurezza Regionale: "Assunzione di responsabilità, partecipazione, espletare un mandato, rispetto delle regole, del ruolo, rispetto per l'altro: caratteristiche importanti della vita che vengono tutte condensate nello sport". I prossimi obiettivi: un corso di arbitraggio all'interno del Penitenziario ed un quadrangolare tra rappresentative di detenuti, arbitri, avvocati e magistrati.

Nella foto: il direttore dott. Cucurri con Pierapoli e Cini
Articolo di: Gaetano Cervone